lunedì 3 novembre 2014

Il giovane Pulcinella di Acerra chiede giustizia per il suo popolo


Due minuti di fierezza, due minuti di protesta, due minuti da pelle d’oca.

E’ la durata dell’interpretazione magistrale del diciottenne Alfonso Pannella di Acerra (NA) che ha davvero stupito tutta l’Italia sabato scorso allo show televisivo “Tu sì que vales”. Travestito da Pulcinella il giovane ha intonato parole di fuoco e di speranza allo stesso tempo, rappresentando una nuova generazione coraggiosa e stanca di soprusi ed ingiustizie ad opera delle ecomafie e della politica corrotta.

Vi invito a riflettere leggendo le seguenti parole ed a vedere il video cliccando sul link http://www.youtube.com/watch?v=IIdqybal4yY

Terra di padri, terra di madri, terra di figlie e di conigli,
terra mia, terra ‘e nisciun, terra inquinata dall’ecomafia
terra di nomi, terra di volti, terra di maschere quando conviene,
terra felix…ieri, terra ‘e munnezza…oggi, munnezza occultata int ‘e terr d’Acerra
e ‘a guerra che stann facenn sta gente d’Acerra.
Nu paese avvelenato da incapaci analfabeti col diploma da Iscariota, ma ca cuscienza ca le fet,
vento dei roghi che soffia diossina, fusti di melma ben occultati, durece metr nell’acqua che scorre,
fonte inquinata che spegne la vita…
e ‘a guerra che stann facenn sta gente d’Acerra.
Stanco di subire ingiustizie di Stato, processi, menzogna, il popolo chiede giustizia,
vuole in galera quei topi di fogna
e ‘a guerra che stann facenn sta gente d’Acerra.
E ‘a guerra che stann facenn sta gente d’Acerra.”

Alfonso ci ha messo la faccia e la mia ammirazione va a lui e a quanti lottano e denunciano senza paura per la libertà, il diritto alla salute, il diritto ad una vita meno ingiusta.


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