Il
dossier di Amdot (Associazione malati, trapianti e donatori di organi), Spes e
Progetto Agro è tristemente chiaro: nell’Agro nocerino sarnese su 100 decessi
circa 65 sono causati dal cancro.
Malattie
come la leucemia, il tumore ai polmoni, all’apparato digerente e alle ossa,
degenerazione degli apparati neurovegetativi o cardiovascolari fanno parlare di
“Agro dei fuochi”. Il sentore della peste del XXI secolo era già palese da
tempo nel nostro pensare comune poichè da decenni subiamo i lutti e leggiamo di
tante vite stroncate da questi mali.
Un altro
studio recente condotto da una equipe di ricercatori (geochimici, biologi e
medici) dell’Università Federico II di Napoli e dell’Università del Sannio ha
mostrato le possibili relazioni esistenti tra alte concentrazioni di metalli
pesanti nel suolo e la qualità del liquido seminale degli abitanti di sesso
maschile. I risultati dimostrano una forte correlazione tra la concentrazione
anomala di piombo e antimonio e la scarsa qualità del liquido seminale. Più
debole l’impatto di mercurio e zinco.
A questo
punto parlare di un coordinamento
unitario “No Agro dei fuochi” con sedi permanenti nei 16 comuni (Angri,
Bracigliano, Castel San Giorgio, Corbara, Nocera Inferiore, Nocera Superiore,
Pagani, Poggiomarino, Roccapiemonte, San Marzano sul Sarno, Sant’Egidio del
Monte Albino, San Valentino Torio, Sarno, Scafati, Siano, Striano) che fanno
parte di questo territorio sia giusto e fondamentale per un’azione decisa e
propositiva dei cittadini.
Incontri, manifestazioni pacifiche, dibattiti (che già sono avvenuti in occasione del progetto Grande Sarno) e
soprattutto soluzioni affinchè si
faccia rete e si rafforzi quel senso di comune appartenenza ad una terra che
noi stessi abbiamo martoriato. Un impegno civico forte a favore della tutela
dell’ambiente a partire dalla raccolta differenziata ancora più minuziosa, dal
divieto morale di sporcare le strade delle nostre città gettando a terra
qualsiasi cosa senza aspettare pazientemente di imbattersi nel prossimo cestino
per i rifiuti ed infine i roghi. Infatti non possiamo pensare di eliminare il
problema bruciandolo così da immettere nell’aria particelle tossiche che poi
respiriamo e che vanno a posarsi sulle coltivazioni.
A mio
avviso i nostri rappresentanti politici locali dovrebbero ampliare le ZTL, la
pratica del bike sharing e sfruttare a dovere i fondi europei a favore delle
energie rinnovabili. Insomma bonifiche, idee green e sanzioni reali per chi
inquina vanno a braccetto verso quello che chiamo l’Agro nocerino sarnese green
che vorrei.
Queste riflessioni
non vogliono creare allarmismo ma rappresentano la percezione sentita di un
grave problema che coinvolge circa 300.000 abitanti.
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