giovedì 30 ottobre 2014

Tassa sul traffico internet. L'Ungheria protesta


Il governo ungherese di Orban Viktor ha deciso di imbavagliare la libertà di espressione a cominciare dal web, imponendo una tassa sul traffico internet.

Le indiscrezioni parlano di una gabella di 50 centesimi di euro per un Gb di traffico. Dopo le prime proteste il Fidesz (partito di maggioranza) ha provato ad ammorbidire i toni promettendo una modifica della proposta di legge giustificata col fine di centrare il budget 2015.

I cittadini ungheresi non la hanno bevuta e si sono riversati a migliaia nelle strade per protestare contro la trovata pericolosa del governo. Un fronte trasversale formato da gente proveniente da diverse estrazioni sociali e senza simboli politici che ha sfidato il governo al grido di Orban Viktor dittatore con lancio di mouse, tastiere e pc verso la sede del Fidesz e manifestando approvazione per l’Unione Europea.

Una condanna netta del bavaglio al web è giunta anche dalla commissaria europea per le Politiche Digitali Neelie Kroes.

Stiamo parlando di un popolo fiero che è sceso in piazza contro chi ha intenzione di controllare l’accesso alle informazioni, alla cultura, alla comunicazione e vuole incatenare la libertà di esprimere quelle idee che non sempre si adeguano al sistema governativo.


Globalizzazione significa anche prendere il buono che altri popoli possono offrire e direi che questo esempio di fierezza merita di essere conosciuto e valutato.

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